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PEGASO REGOBASIC 12 BUSTINE
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PEGASO REGOBASIC 12 BUSTINE

Marca: PEGASO SCHWABE
Codice Prodotto: 924739194
Disponibilità: In Magazzino
€ 15,00 € 14,25
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RegoBasic

Integratore alimentare in bustine a base di minerali “basici” o alcalinizzanti che aiuta l'organismo ad eliminare l'eccesso di scorie acide prodotte dalle diete iperproteiche o chetogeniche, dall'alimentazione ricca in cibi acidi (carne, pesce, formaggio, alcool, caffè...) e dallo stile di vita sedentario e sregolato.
Utili nei casi di:
- risveglio con sensazione di stanchezza e affaticamento, testa pesante: i sistemi non riescono ad eliminare efficientemente nella fase di riposo notturno le scorie acide prodotte nella giornata.
- Crampi o rigidità muscolare: l'eccesso di scorie acide si deposita nelle articolazioni.
- Alimentazione squilibrata: consumo eccessivo di carne e alimenti di origine animale e scarso apporto di verdura e frutta.
- Attività sportiva: combatte l'eccessiva produzione di acido lattico e facilita il recupero muscolare.
- Osteoporosi: i sistemi di regolazione corporea possono prelevare i minerali necessari allo svolgimento delle reazioni metaboliche (in particolare il calcio) dalle ossa, impoverendole.
Aiuta l'organismo ad eliminare l'eccesso di scorie acide prodotte dallo stile di vita e dall'alimentazione ricca in cibi acidi (carne, pesce, formaggio, alcool, caffè...).
Regola e mantiene in equilibrio il pH dell'organismo attraverso un effetto di neutralizzazione dell'acidità organica.
Ripristinando i valori ottimali di pH (verso la neutralità) viene favorito il benessere dell'intero organismo.
Senza glutine, lattosio, né zuccheri aggiunti.
      L’equilibrio acido-basico
Il pH esprime l’importanza del rapporto acido-basico nei sistemi biologici. Per l’equilibrio vitale delle cellule il nucleo deve mantenere un ambiente acido ed il citoplasma basico o alcalino per consentire lo scambio di nutrienti e informazioni tra nucleo e citoplasma. Se l’ambiente extracellulare aumenta la sua acidità relativa, rallenta lo scambio di informazioni e nutrienti, le cellule si deteriorano e possono evolvere in senso patologico.(fig.1)
      La Matrice Extracellulare (ME)
(Sostanza Fondamentale o Mesenchima) è costituita da tessuto connettivo ed ha struttura di tipo colloidale ricca di mucopolisaccaridi, cellule reticolari o fibroblasti, liquido extracellulare, isole linfonodali (SRE), fibre nervose vegetative terminali.
- Attività enzimatica intra ed extra-cellulare
- Transito e relazione intercellulare
- Funzione di nutrimento, controllo e gestione cellulare e tissutale
- Funzione di “spugna metabolica” che immagazzina i prodotti di degradazione (cataboliti acidi) provenienti dal catabolismo organico per poi eliminarli attraverso l’attività emuntoriale
- Connessione tra le diverse strutture organiche: quando la matrice è deacidificata e quindi disintossicata tutte le informazioni possono circolare secondo flussi definiti. Tale processo è rallentato o non avviene quando la ME è in stato di iperacidificazione; si parla allora di mesenchimopatia: i cataboliti acidi provenienti da metabolismi alterati si riversano nella ME senza essere eliminati dal turn-over fisiologico.
      Confronto tra pH tissutale e urinario
“Il pH urinario riflette ed è correlato al pH della matrice extracellulare” Michael Worlitscheck.
Il pH tissutale (ME) e il pH delle urine mostrano un andamento bifasico circadiano.
Fase diurna: ortosimpatica “acida” (circa dalle ore 3 alle 15) in cui nella ME sono raccolti metaboliti acidi provenienti dal fisiologico catabolismo cellulare e tissutale. Gli ormoni maggiormente presenti sono quelli tiroidei, sessuali e surrenalici. Lo stato di sol iniziale della matrice favorisce la progressiva raccolta e successivo smaltimento dei cataboliti acidi. La matrice si trasforma progressivamente in uno stato di gel che tende a mantenersi più acido rispetto al sangue.
Fase notturna: parasimpatica “alcalina” (circa dalle ore 15 alle 3) di progressivo recupero della struttura reticolata, caratterizzata dagli ormoni Gh e melatonina. La ME si trova in una fase di gel che gradualmente torna in sol, e diventa sede di una idrolisi enzimatica in grado di cedere le scorie acide agli organi emuntori. L’andamento fisiologico del pH urinario nell’arco delle 24 ore risulta speculare rispetto a quello della ME; ciò garantisce la corretta alternanza della fase sol (eliminazione dei cataboliti acidi attraverso gli emuntori) e gel (raccolta cataboliti acidi nella ME). Il blocco permanente allo stato di gel impedisce alla ME di scaricare soprattutto attraverso i reni le scorie acide che, in tal modo, aumenteranno causando una progressiva intossicazione acida sistemica. L’eccessiva acidità del pH urinario può essere correlata ad un sovraccarico mesenchimale di cataboliti acidi che impregnano i tessuti e perturbano le sue funzioni fisiologiche.
 

Fattori che influenzano il pH e la funzionalità mesenchimale
ENDOGENI
ORGANI EMUNTORI
(polmoni e reni)
SISTEMI TAMPONE
bicarbonato 53% - emoglobina 35%
proteine plasmatiche 7% - fosfato 5%
ESOGENI
ALIMENTI
FARMACI
STRESS
INQUINAMENTO
SEDENTARIETÀ


      L’alimentazione
L’alimentazione influisce sul livello di produzione di acidi attraverso il metabolismo. La popolazione occidentale è passata da una media di acidificazione di -88 mEq/giorno a una media di +48 mEq/giorno a causa della moderna alimentazione. Le cellule vivono in un ambiente acido che favorisce l’invecchiamento cellulare.

 

 

CIBI ACIDIFICANTI
P.R.A.L. positivo*
CIBI ALCALINIZZANTI
P.R.A.L. negativo*
-Zucchero
- Formaggi
- Carni
- Pesci
- Crostacei
- Uova intere
- Cereali
- Legumi
- Frutta oleaginosa
(escluso mandorle)
- Albicocche e
Prugne secche
- Alcolici
- Caffè
- Verdura
- Frutta
(escluse quelle citate prima)
- Latte e yogurt
- Mandorle
- Acqua

* P.R.A.L. (potential renal acid load): si misura in mEq/100g e rappresenta la “quantità di carico acido” che 100g di un alimento producono a livello renale. Se il cibo è acidificante il valore di P.R.A.L. sarà positivo (es. Parmigiano Reggiano +34,2 mEq/100g); se il cibo è alcalinizzante il valore sarà negativo (uvetta -21mEq/100g).

      Le diete iperproteiche
La dieta iperproteica è basata sull’aumento dell’apporto quotidiano della quota proteica a scapito dei carboidrati. L’aumento della quota proteica, anche se equilibrato dal punto di vista calorico, porta ad un aumentato impegno renale necessario per l’eliminazione dell’azoto contenuto nelle proteine, oltre ad un aumento delle scorie acide con alterazione del pH tissutale ed iperacidosi. Evoluzione delle diete iperproteiche sono le diete chetogeniche (Tisanoreica, Dukan, ecc.). La dieta chetogenica è un regime alimentare che prevede pasti ricchi di proteine e lipidi e molto poveri in carboidrati. La sua attività si basa sul presupposto che, riducendo drasticamente i carboidrati dalla dieta, si mantengono bassi i livelli di glucosio e di insulina nel sangue costringendo l’organismo a ricavare energia dalle proteine e dai grassi. Questo tipo di alimentazione porta alla formazione di corpi chetonici (acetone, aceto-acetato e 3-idrossibutirrato) che possono essere considerati scorie tossiche. In caso di estrema carenza di glucosio i corpi chetonici aumentano e si accumulano nel sangue, determinando un sovraccarico per fegato e reni e una diminuzione del pH tissutale. Se abbinata ad attività fisica, i pericoli sono ancora maggiori: il movimento aumenta il fabbisogno di glucosio stimolando ulteriormente la produzione di corpi chetonici. Possibili conseguenze di una prolungata iperacidificazione tissutale sono: aumento di stati infiammatori, ritenzione idrica e cellulite, cronicizzazione degli stati infettivi.

 

 

 

 

Regobasic per riequilibrare il valore del pH
Citrati
alcalinizzanti
I sali citrati sono la fonte alcalina ideale:
intervengono nella respirazione cellulare
per un graduale ripristino del pH tissutale.
Efficacia
prolungata
Azione efficace e ben tollerata
nel medio e lungo periodo, a differenza dei bicarbonati
che possono causare eruttazioni e sovraccarico renale.
Efficacia confermata da 18 anni di esperienza d’uso.
Diverse forme
farmaceutiche
Massima comodità
In polvere con misurino dosatore, nel nuovo barattolo
con chiusura ermetica e privo di Bisfenolo A.
Anche in compresse e in bustine monodose.
Per chi fa sport
Pratico in viaggio
Può essere sciolto nella borraccia e
utilizzato durante l’attività sportiva.
Le bustine predosate sono ideali per il consumo fuori casa.

(fig.2)

Ingredienti

 

 

 

  per dose giornaliera
Sodio citrato 720 mg
Potassio citrato 300 mg
Calcio citrato 240 mg
Magnesio citrato 100 mg
Zinco citrato 1,5 mg
Manganese citrato 5 mg
Altri ingredienti: maltodestrine, aroma naturale limone.


Modalità d'uso
Assumere 1 bustina sciolta in acqua tiepida, 1 o 2 volte al giorno, preferibilmente a stomaco vuoto per almeno 2 - 3 mesi.
In caso di dieta iperproteica: utilizzare per tutto il periodo della dieta e per almeno 1 mese dopo la sospensione.
Efficace anche nell’uso occasionale in caso di pasti ricchi di cibi acidificanti. Ripetibile a cicli 2-3 volte l’anno, per mantenere le riserve tampone alcalinizzanti.

Avvertenze
Non superare la dose giornaliera raccomandata. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni di età. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata. Per donne in gravidanza o in allattamento e bambini si raccomanda di sentire il parere del medico. In caso di insufficienza renale la valutazione sull’uso spetta al medico curante.

Formato
Confezione da 12 bustine.

Cod. 2526.

Bibliografia
  -  S. MANTOVANI: “L’equilibrio acidobase”, Akros edizioni, 1995. T. REMEL, F. MANZ: “Potential renal acid load of foods and its infl uence on urine pH” - Journal of the american dietetic association. July 1996 Volume 95 n.7.
  -  A. SEBASTIAN et al.: “Estimation of the net acid load of the diet of ancestral preagricultural Homo sapiens and their hominid ancestors” - The American Journal of Clinical Nutrition - 2002.
  -  A. SEBASTIAN: “Dietary protein content and the diet’s net acid load: opposing effects on bone health”- The American Journal of Clinical Nutrition - 2005.
  -  S.T. REDDY et al.: “Effect of lowcarbohydrate high-protein diets on acidbase balance, stone-forming propensity, and calcium metabolism”- National Kindney Foundation - 2002.
  -  T. REMEL, F. MANZ et al.: ”Long-term protein intake and dietary potential renal acid load are associated with bone modeling and remodeling at the proximal radius in healthy children” - The American Journal of Clinical Nutrition - 2005.
  -  A. SEBASTIAN, C.MIRRIS: “Alkali Therapy In Renal Tubular Acidosis: Who Needs It?” - Journal of the American Society of Nephrology 2011.

 

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